Neuroni specchio

SINOSSI

La  specie umana è fortemente sociale e le possibilità di sopravvivenza dei singoli dipendono in modo cruciale dalla capacità di interagire in situazioni  complesse,  comprendendo  cosa fanno gli altri, riconoscendone  le intenzioni ed interpretandone i sentimenti. Senza questa capacità gli esseri umani non riuscirebbero a comunicare tra loro, né tanto meno a creare forme di convivenza sociale. Secondo il punto di vista tradizionale, le azioni degli altri, come pure le loro intenzioni e le loro emozioni, sono comprese mediante un processo sostanzialmente simile a quello che usiamo per individuare le cause di fenomeni fisici,  cioè mediante elaborazione cognitiva  di informazioni che arrivano da varie modalità sensoriali e paragone con precedenti  esperienze simili. Alla fine di questo processo l’osservatore ha capito, razionalmente, cosa fanno gli altri e quali intenzioni hanno. Un’importante scoperta neurofisiologica, avvenuta circa venti anni fa, ha messo in discussione questo paradigma, evidenziando l’esistenza di un diverso meccanismo cognitivo, grazie al quale le azioni eseguite dagli altri, vengono captate dai sistemi sensoriali ed  automaticamente trasferite al sistema motorio dell’osservatore,  permettendogli così di avere una copia motoria del comportamento osservato, quasi fosse lui stesso a eseguirlo. I neuroni che compiono questa trasformazione dell’azione da un formato sensoriale a uno motorio sono stati chiamati neuroni specchio. La loro scoperta , oltre a rendere possibile una nuova concezione del sistema motorio, ha aperto  la via all’indagine neurofisiologica di campi prima appannaggio esclusivo di discipline filosofiche ed  umanistiche. Nella conferenza si parlerà  delle proprietà essenziali dei neuroni specchio, saranno esaminate le ricerche degli ultimi anni  mostrando la loro importanza, oltre che per l’ambito delle neuroscienze, anche per il campo della cognizione sociale.

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